Produciamo olio extravergine dâoliva pugliese, in una delle zone del Salento piĂš importanti per cultura e coltura dellâulivo.
Ci guida lâamore per questa pianta, fondamentale nella storia della nostra civiltĂ Â e di tutte quelle che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Basti pensare agli aneddoti e leggende narrate intorno allâulivo: da quella di origine greca, in cui Atena nellâintento di benedire gli uomini piantò la sua lancia nel suolo, da cui crebbe il primo ramoscello dâulivo, alla storia di Ercole che raccolse un ulivo ai confini del mondo, e da quel luogo nacque il bosco sacro a Zeus. Anche nei libri dellâAntico Testamento lâulivo e lâolio di oliva sono spesso nominati: la colomba dellâarca, per annunciare a Noè la fine del diluvio universale, gli portò un ramoscello dâulivo colto sul monte Ararat, montagna dellâArmenia.
Al di lĂ dei significati simbolici, le qualitĂ dellâulivo furono subito apprezzate, trovando diffusione in molti luoghi e nei settori piĂš disparati: oltre che come condimento necessario di quella che oggi definiamo orgogliosamente dieta mediterranea, la storia ci dice che lâolio servĂŹ anche come combustibile per lampade e lanterne, come crema per frizionare i corpi degli atleti prima di un incontro, e la corteccia dellâolivo poteva essere bruciata solo su altari sacri in onore degli dei.
I romani divennero esperti conoscitori dellâolio, al punto che definirono una sorta di classificazione basata sul colore, sul sapore, i tempi di raccolta e i metodi di lavorazione. Durante il Medioevo lâolio fu un privilegio di chiese, conventi e abbazie. In quel periodo, infatti, venne anche utilizzato per ungere le teste dei sovrani e dei vescovi, segno di onore e di sacralitĂ della persona.
Con lâavvento dellâetĂ moderna lâolivicoltura raggiunse anche in Puglia e nel Salento alti livelli di produzione, aumentando via via il prestigio e lâimportanza commerciale dellâolio pugliese, tanto da essere esportato in Italia e allâEstero. Lâaumento dei commerci e dei guadagni, incentivò i proprietari terrieri salentini a convertire ettari di macchia mediterranea e paludi in grandi uliveti. Contemporaneamente si ampliò il sistema dei frantoi ipogei giĂ presenti sul territorio.
La rivoluzione industriale portò grandi cambiamenti e innovazioni nella storia, anche della lavorazione e produzione dellâolio dâoliva. Da quel momento in poi, nonostante una battuta dâarresto durante le due guerre mondiali, lâolio dâoliva ha ripreso il suo dominio incontrastato sulla tavola italiana e ormai internazionale, riaffermando il suo valore e la sua importanza di nettare dono della divinitĂ .